
Laura Volpe lavora come Visual Designer da circa 10 anni su progetti di Visual Identity. Appassionata di design, arte ed estetica, per lei sperimentare con i programmi di grafica è da sempre un modo di giocare prima ancora che un lavoro. Aiuta aziende e liberi professionisti a creare un logo ed un linguaggio visivo ad esso associato che li identifichi e li rappresenti. Le sue scelta estetiche sono frutto di profonda riflessione e trasmettono un significato coerente con il brand. Così come la nuova Brand Identity di Cibiamoci.
Laura, hai lavorato al rebranding di CIBIAMOCI 2018: ci racconti da tuo punto di vista gli elementi della nostra Visual Identity e come li hai elaborati nel tuo lavoro?
Il team di Stiip mi ha chiesto di occuparmi del Rebranding di Cibiamoci. L’obiettivo per l’edizione 2018 era mantenere l’immagine consolidata e riconoscibile del festival, ma attrarre maggiormente il target dei produttori e ristoratori. Sulla base di questa richiesta ho deciso di rivedere il logo. L’ho reso più semplice e riconoscibile con l’inserimento tra gli elementi delle eccellenze nel settore enogastronomico italiano.
Ho trasformato la pianta in alto a destra in un ramo di ulivo, con le olive ben in evidenza. Simboleggia che si ottengono frutti solo curando la terra. Ugualmente con un’attività di digital marketing si possono ottenere dei risultati. E ancora: una forma di parmigiano ha sostituito la torta. Al posto della bibita, una bottiglia di vino e un bicchiere.
Ho lavorato poi per rendere il logo più bilanciato ed omogeneo. Ho tolto gli elementi che potevano distrarre e che non avevano significato dal punto di vista funzionale.
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Oltre al logo ho studiato la Visual Identity. Ho elaborato un linguaggio che fosse di impatto per aggiungere interesse alla comunicazione. Quattro pattern geometrici e lineari sono ispirati alle linee che caratterizzano le diverse coltivazioni dei campi. Ho studiato un effetto di fusione duo tone per le immagini.
Ho poi declinato questo linguaggio visivo: i layout per il nuovo sito web, le grafiche per i social media ed i materiali per la comunicazione. E’ fondamentale infatti, per la riconoscibilità di un brand, che tutti gli elementi siano coerenti tra di loro.
Parliamo per esperienza: lavorare con te significa soprattutto collaborare e condividere informazioni, obiettivi e “visioni”. Qual è il tuo approccio a un progetto di Rebranding? Come crei la sinergia giusta per ottenere un risultato di qualità e in cui il cliente si riconosca?
In ogni progetto oltre a qualità e attenzione per il dettaglio, cerco sempre come prima cosa di capire chi ho davanti e di immergermi completamente nella sua realtà.
In genere lo faccio attraverso un questionario, che sottopongo ai miei clienti di persona. Mi permette di conoscere gli obiettivi e le visioni per riuscire a tradurli visivamente. Negli anni ho affinato le domande per riuscire a carpire le informazioni di cui ho bisogno. A volte i clienti rimangono spiazzati inizialmente. Poi riescono a visualizzare le loro idee e sembra quasi una seduta dallo psicologo.
La cosa che mi emoziona di più è sentire la passione e l’impegno per il proprio lavoro. Mi affidano il loro progetto, per me è un privilegio e una grande responsabilità.
Per questo motivo mi piace diventare quasi un partner per i miei clienti. Sono una guida nel percorso di creazione o di rinnovamento dell’immagine. Li aiuto a fare scelte di comunicazione che riflettano il loro business.
Hai lavorato con alcuni brand Food. Quali sono le peculiarità di questo settore e come influiscono sul tuo lavoro?
Trovo il Food affascinate e stimolante: credo che il biologico e le nuove tendenze alimentari continueranno a suscitare grande interesse e sviluppare il settore.
E’ necessario indubbiamente essere sempre aggiornati e tenere a mente le esigenze dei consumatori.
Dal punto di vista del visual, il designer deve essere in grado di interpretare con originalità e intuizione la vision aziendale. La Visual Identity deve raccontare il prodotto e la sua storia: riuscire a trasmettere la sua unicità e l’identità del brand che rappresenta.
Cibiamoci 2018 si avvicina. Quali sono le tue aspettative e soprattutto il contributo che vuoi portare a questa edizione?
Sono contenta di avere avuto l’opportunità di potermi occupare del rebranding di questa edizione. Sarà un piacere partecipare e capire come funziona l’organizzazione di un festival.
Spero di riuscire a porre l’attenzione sulla Visual Identity. L’identità e l’immagine di un Brand sono oggi un aspetto fondamentale per il successo di un’azienda.